FOTOGRAFIA ANALOGICA – Un piacevole ritorno alle origini
In questo periodo di latitanza fotografica mi sono dedicato alla scoperta ( per un figlio del digitale quale sono ) del mondo della fotografia analogica.
Riuscito a recuperare una Canon eos600 ( anni ’90 ) e un ingranditore (durst 600) per le stampe dei negativi b/n è bastato comprare delle pellicole e i chimici necessari per lo sviliuppo sia del negativo,sia per la stampa su carta. Altro strumento necessario è la tank,che serve appunto,per sviluppare le pellicole.
Per comodità e passione mi son dedicato al bianco e nero…facile…semplice ed ”economico”
La cosa piu’ bella della fotografia analogica è proprio l’intero processo,si parte con un numero di scatti ”numerati” che costringono a studiare al meglio ogni foto,per passare allo sviluppo che a seconda dei metodi di agitazione e dei chimici usati porta a risultati differenti ( nitidezza,grana,densità del negativo etc etc…) infine analogamente il processo di stampa è altrettanto creativo e personale,in base allo sviluppo usato e all’esposizione del nostro foglio di carta otterremo risultati diversi.
In tutto cio’ risiedono una miriade di variabili,una volta che avremo imparato a controllarle potremo usufruire di questa creatività dell’intero processo,dalla ripresa,alla stampa su carta.
Inoltre scattando con pellicole differenti otterremo fotografie piu’ o meno contrastate,con grana differente,sensibilità differenti…insomma è come avere diversi ”sensori” ( digitalmente parlando ) ognuno dei quali si comporta in modo diverso…per gli amanti della sperimentazione come me è un’attrazione non da poco!
Capitolo a parte andrebbe scritto per i vari tipi di carte in commercio per la stampa…con gradazioni diverse in base al contrasto desiderato e finiture lucide,opache,silk,perlate etc etc anche qui la scelta non manca !
Se poi alle pellicole b/n aggiungiamo quelle a infrarossi e magari qualche diapositiva si apre un mondo nuovo dove la creatività è all’ordine del giorno,certo sarà dura ottenere nitidezze perfette,contrasti perfetti ed esposizioni corrette,soprattutto per i primi tempi…ma sbagliando si impara..e non è di certo una cosa ardua!
In definitiva tra i PRO della fotografia analogica metto sicuramente la creatività e la manualità di ogni processo (…posso assicurare che un’immagine prodotta completamente con le proprie mani è una bella soddisfazione…) che sono le cose che vengono a mancare con l’avvento del digitale…
come contro direi che non è proprio immediata come pratica…oviamente ci vuole tempo,dedizione e tanta passione ( che poi non è un contro!)
in generale la resa potrà non essere incisiva e perfetta come con un’odierna reflex Full Frame…ma chi sceglie l’analogico oggi,passa sopra i princìpi puristi di chi giudica una foto solo dal suo ritaglio al 100% …
Le stampe fatte in casa conservano sempre un loro fascino particolare…essendo ai miei primi svilppi le mie sembrano ricordi lontani…foto d’altri tempi…( i primi negativi non sono stati trattati con cura e di conseguenza ci sono molti segni che vengono successivamente stampati ) e non mi dispiacciono per niente…certo è anche un bel costo comprare ogni volta pellicole,chimici e carta per la stampa…ma invito tutti a cimentarsi,a patto di aver tanta tanta passione…le soddisfazioni arriveranno,piu’ che mai!
Per ora le pellicole provate sono :
Ilford HP5 400iso ( grana molto bella )
Kodak Tri-x 400iso ( piu’ contrastata e meno grigia )
Rollei retro 100 tonal ( bianchi e neri puri,assenza di grana,tende ad arricciarsi anche dopo l’asciugatura)
Efke IR820 ( non ho ancora stampato nulla,ma sembra asolvere bene il compito di pellicola infrarossi )
in seguito una breve galleria delle immagini prodotte dai primissimi rullini scattati,sviluppati e stampati in casa!